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Giovedì, 25 Luglio 2019 09:42

Il nuoto, un elisir di benessere

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Roma, 25 luglio 2019 – I Campionati Mondiali di nuoto che si svolgono in questi giorni in Corea del Sud stanno regalando grandi emozioni ai tifosi italiani. Questo fantastico sport è un vero e proprio toccasana per la salute. Nuotare 3 o 4 volte alla settimana per 15-45 minuti fa bene, anzi benissimo e fa vivere più a lungo. Moltissimi sono ormai gli studi scientifici che dimostrano gli effetti benefici del nuoto su tutto il corpo. Una pratica costante di questo sport migliora la salute cardiovascolare, abbassa la pressione sanguigna, rende più elastica la muscolatura, corregge la postura, brucia le calorie in eccesso, attenua il mal di schiena e i dolori articolari e allevia le tensioni. Inoltre l’allenamento in piscina mette in movimento tutti i muscoli attraverso un esercizio fisico progressivo e dolce che non stressa giunture ed ossa. Ciò non significa che l’intensità dello sforzo sia inferiore ad altri sport: la resistenza che si oppone al movimento, infatti, è di circa 800 volte superiore in acqua che in aria poiché la densità dell’acqua è altrettante volte maggiore quella dell’aria. Per di più se accompagnato ad una dieta efficace, il nuoto può combattere patologie come l’obesità e il sovrappeso.

Il nuoto, insieme alla ginnastica e all’atletica leggera, è il principale sport raccomandato per i bambini fino agli otto anni. E' infatti una disciplina in grado di coinvolgere in modo bilanciato i diversi apparati dell’organismo. L’attività agonistica comincia di solito ad essere praticata tra gli 8 e i 12 anni.

Roma, 24 luglio 2019 - E’ una nemica insidiosa della fertilità ed è provocata da un batterio il Chlamidia trachomatis. E’ la clamidia un’infezione la cui incidenza, secondo l’European Center for Disease Prevention and Control, è in forte aumento. Nel Vecchio Continente si registrano complessivamente oltre 403mila casi. Si trasmette soprattutto durante i rapporti sessuali. Nell’uomo l’infezione si trova spesso sull’uretra (il condotto che dalla vescica porta l’urina verso l’esterno) e, di solito, in chi ha meno di 35 anni, nella zona del testicolo. Nella donna invece può localizzarsi anche sul collo dell’utero e agli organi circostanti. In questo caso se non viene curata in modo adeguato provoca una malattia infiammatoria alla zona pelvica (Pid) che può portare a infertilità o addirittura sterilità. In più, durante il parto, la donna gravida può trasmettere l’infezione al neonato causandogli congiuntiviti (che possono portare alla cecità), polmoniti e otiti. La trasmissione sessuale può avvenire, anche con persone che hanno l’infezione ma non presentano sintomi evidenti. Molte volte la diagnosi della clamidia risulta particolarmente difficile. Nella donna i disturbi (dolore durante i rapporti sessuali, secrezioni vaginali anomale, perdite di sangue tra una mestruazione e l’altra, febbre moderata) compaiono solo quando l’infezione è in fase più avanzata. Nell’uomo, il sospetto può sorgere quando ci sono bruciori e difficoltà a urinare, accompagnati da secrezione scarsa o assente.

“E’ dimostrato come la clamidia aumenta anche il rischio d’insorgenza di alcuni tumori femminili - afferma il dott. Renzo Colombo, Vice Presidente della Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) -. Può essere curata attraverso la somministrazione di antibiotici che devono essere assunti anche dai partner sessuali. La prevenzione avviene invece utilizzando il preservativo durante i rapporti. In questo modo è possibile evitare diverse infezioni e malattie che presentano anche un alto rischio oncogeno, Per questo raccomandiamo sempre, soprattutto ai più giovani, l’uso del condom”.

Roma, 23 luglio 2019 – In Italia nel 2018 il numero dei bambini e dei giovani che si vaccinano è in crescita rispetto al 2017. Eppure le adesioni all’immunizzazione contro morbillo-parotite-rosolia sono ancora poche. L’obiettivo del 95% necessario per eliminare la malattia non viene raggiunto. È quanto emerge dai dati 2018, elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute. Nella maggior parte delle Regioni la copertura a 24 mesi contro la polio (usata come indicatore per le vaccinazioni contenute nell’esavalente) supera la soglia minima raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità, pari al 95%, e due Regioni (Valle d'Aosta e P.A. Trento) sono prossime all'obiettivo, restano, tuttavia, quattro Regioni (Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Veneto) con una copertura sottosoglia e la P.A. Bolzano con una copertura (83,33) ancora ben lontana dal target. La copertura nazionale a 24 mesi (per i bambini nati nel 2016) nei confronti della polio raggiunge il 95% (95,09%), guadagnando un +0,48% rispetto al 2017, e con 14 Regioni che superano il 95% e 2 che vi si avvicinano (Vda e Trento). Mentre la copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo arriva solo al 93,22% (con un +1,38% rispetto all’anno precedente) a fronte del 95% necessario per eliminare la malattia, mentre la P.A. Bolzano ha una copertura inferiore al 90%.
 
Lunedì, 22 Luglio 2019 08:49

Smettere fumare? 5 regole per riuscirci

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Roma, 22 luglio 2019 – Nel nostro Paese il 13% dei teenager fuma regolarmente. Una sigaretta sembra una “bionda” innocua, in realtà nel piccolo suo cilindretto si trovano ben 4.000 sostanze tossiche e 40 componenti cancerogene. Queste ultime entrano in circolo già “al primo tiro”, dopo 15-20 minuti. Quindi anche per i fumatori non incalliti il rischio rimane elevato. Il fumo è dunque un vizio estremamente pericoloso che va eliminato perché, provoca, oltre i disturbi cardiovascolari, malattie respiratorie e reumatologiche anche diverse forme di cancro. Ecco cinque semplici regole per dire basta alle sigarette:

1. Riduci gradualmente ma in modo costante il numero di sigarette fumate
2. Informa della tua scelta le persone a te vicine e (amici, parenti, colleghi). Ti aiuteranno a tener fede al tuo proposito
3. Rivolgiti al tuo medico di famiglia, saprà darti consigli utili
4. Metti da parte i soldi risparmiati dal non acquisto delle sigarette e fatti un bel regalo. Sarà un ottimo modo per ripagare il tuo sforzo. Smettere di fumare fa bene anche al portafoglio!
5. Stop subito e senza sostitutivi: smettere di fumare si può e si deve, senza cercare prodotti sostitutivi a base di nicotina che rendono poi più difficile dire addio alle sigarette.

Roma, 19 luglio 2019 – Lo scorso anno il 98% degli anziani ha ricevuto almeno una prescrizione farmacologica, e sono state dispensate, ogni giorno e per ogni utilizzatore, oltre 3 dosi con una spesa di 656 euro pro capite. E’ quanto sostiene il Rapporto OSMED presentato ieri dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che ha registrato nella popolazione generale un consumo di 1.572 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti. Complessivamente nel 2018 oltre 40 milioni di assistiti hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci con una prevalenza d'uso pari al 67%, mentre la spesa totale è risultata di 29,1 miliardi di euro, di cui il 77% rimborsato dal servizio sanitario nazionale. È cresciuta la spesa per i farmaci a carico dei cittadini, che è arrivata a 8,4 miliardi di euro. La popolazione con più di 64 anni assorbe oltre il 60% della spesa in assistenza convenzionata e circa il 70% delle dosi. Oltre i 65 anni si assumono in media, nel corso dell'anno, 6,7 sostanze diverse (da un minimo di 5,4 tra i 65 e i 69 anni a un massimo di 7,7 oltre gli 85 anni). Tra le altre popolazioni 'fragili' prese in esame oltre agli anziani ci sono i bambini e le donne in gravidanza. Il 49,7% della popolazione sotto i 17 anni ha ricevuto almeno un farmaco, con un picco nel primo anno di vita del bambino (77%), per poi diminuire progressivamente negli anni successivi fino a quasi dimezzarsi nella fascia di età 12-17 anni (39,4%). "L'80,4% delle donne in gravidanza nella popolazione selezionata - afferma il rapporto - ha ricevuto almeno una prescrizione farmaceutica durante la gestazione".


Roma, 16 luglio 2019 - E’ stato diffuso oggi l’aggiornamento 2019 del Calendario per la Vita 2019. Le quattro Società alleate (Società Italiana di Pediatria – SIP; Società Italiana di Igiene – SitI; Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP; Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – FIMMG) rilanciano la loro proposta scientifica per un calendario rinnovato e con maggiori dettagli di approfondimento a sostegno delle vaccinazioni, che dopo il periodo ‘nero’ del calo delle coperture nel 2014-15, hanno visto un rinnovato sostegno da parte delle istituzioni e di molti cittadini, tanto che oggi il clima pare profondamente mutato in senso positivo. Ne sono prova gli incrementi delle coperture registrati per esavalente e soprattutto per morbillo-partotite-rosolia per il 2017, e i primi risultati regionali di copertura nel 2018 (il dato nazionale, pur raccolto da tempo, non è stato ancora reso pubblico dal Ministero della Salute), che indicano un ulteriore incremento rispetto all’anno precedente, anche per i vaccini non obbligatori.
‘Non vi è dubbio che il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-19, con inserimento dei vaccini nei LEA, e il successivo decreto sulla richiesta di 10 vaccinazioni per l’accesso a scuola, abbiano contribuito a invertire il trend negativo delle coperture, e abbiano ispirato provvedimenti di ‘obbligo dolce’ anche in altri grandi Paesi come Francia e Germania. E da noi, grazie all’abnegazione del personale dei servizi vaccinali, hanno consentito in breve tempo di recuperare un numero notevolissimo di inadempienti’– sottolinea Alberto Villani, Presidente SIP. ‘Il Calendario per la Vita ha rappresentato dal 2012 e continua ad essere un’esperienza unica di forte alleanza tra società e federazioni interessate alle vaccinazioni in grado di informare i cittadini sulla possibilità di proteggersi al meglio, e di ispirare autorità regionali e nazionali per offrire vaccinazioni dotate di efficacia, sicurezza e profilo di elevata costo-efficacia. Peraltro, l’alleanza è ormai conosciuta e considerata un esempio in ambito europeo’ – aggiunge Italo Angelillo, Presidente SItI. ‘Il ruolo attivo dei pediatri di famiglia nella condivisione degli obiettivi di sanità pubblica delle vaccinazioni, con coinvolgimento in diverse realtà anche nella somministrazione dei vaccini, insieme ad alcune proposte ‘forti’ per nuove vaccinazioni pediatriche e dell’adolescenza (anti-influenzale nei bambini piccoli; anti-meningococco B anche agli adolescenti, etc.) sono novità di grande rilievo – afferma Paolo Biasci, Presidente FIMP. ‘La Medicina di Famiglia riveste un ruolo cruciale nella diffusione della pratica vaccinale nell’adulto e della cultura vaccinale delle famiglie italiane. La prevenzione sempre più deve essere una responsabilità condivisa, dalla programmazione alla pratica vaccinale attraverso modelli organizzativi innovativi e di rete tra dipartimenti di prevenzione e medicina generale, non soltanto per la tradizionale anti-influenzale, ma pure per le più recenti vaccinazioni contro pneumococco ed Herpes zoster, che devono essere proposte con maggiore forza ed organizzazione, per portare alle opportune coperture’ – ribadisce Silvestro Scotti, Segretario Generale di FIMMG.
‘Le novità dell’edizione 2019 sono molteplici. Oltre a quelle già citate su vaccinazioni influenzale pediatrica e menigococcica B in adolescenza, abbiamo aggiornato i possibili schemi di somministrazione di Men B nell’infanzia, proponiamo il meningococco ACWY a partire dall’anno di vita in tutte le Regioni, l’estensione dell’offerta di vaccino HPV alle venticinquenni al primo screnning per Pap test e alle donne trattate per lesioni pre-cancersose, l’abbassamento progressivo dell’offerta gratuita dell’anti-influenzale dai 65 anni, prima ai 60 e poi ai 50 anni. Sosteniamo gli sforzi per colmare le sacche di suscettibilità per morbillo e rosolia, chiediamo particolare attenzione ad elevare le coperture per varicella nelle Regioni che hanno introdotto la vaccinazione di recente per evitare spostamenti della malattia verso l’età adulta, quando è più gravata da complicanze. Il Calendario per la Vita 2019 è ampliato e soprattutto, per la prima volta, dotato di bibliografia essenziale in ogni capitolo di cui si compone. Siamo sicuri che il lavoro faticosamente concluso potrà essere di aiuto nella predisposizione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale che entrerà in vigore dal 2020 – conclude Paolo Bonanni, Coordinatore Scientifico del Calendario per la Vita.

Roma, 15 luglio 2019 - Nel mondo 20 milioni di bambini, circa uno su dieci, non hanno ricevuto nel 2018 i vaccini più importanti, da quello per il tetano a quello contro il morbillo. Lo affermano le stime di Unicef e OMS secondo cui il tasso globale di copertura è "stagnante" da dieci anni. Dal 2010, sottolinea il documento, la copertura delle tre dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse e di almeno una dose di quello contro il morbillo si è fermata intorno all'86%, una cifra "alta ma non sufficiente a garantire l'immunità di gregge". La maggior parte dei bimbi non vaccinati vive nei paesi a più basso reddito, con quasi metà che si trovano in 16 paesi, quasi tutti in Africa e Medio Oriente. "I vaccini sono uno degli strumenti più importanti per prevenire le epidemie e tenere il mondo al sicuro - afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS -. Nonostante la maggior parte dei bambini sia vaccinato troppi sono lasciati indietro. E' inaccettabile, anche perchè spesso sono quelli più a rischio, i più poveri, i più emarginati, quelli coinvolti in conflitti o costretti a scappare dalle proprie case, che sono dimenticati". Per la prima volta quest'anno il rapporto contiene anche le cifre sulla vaccinazione contro l'Hpv. Nel 2018 novanta paesi, in cui vive un terzo delle ragazze del mondo, hanno introdotto l'immunizzazione, che protegge dal tumore cervicale, e tra questi 13 sono in paesi a basso reddito.

Roma, 12 luglio 2019 - “Voglio tranquillizzare i pazienti in trattamento e le associazioni che tutelano i soggetti in terapia del dolore, il parere non contiene prescrizioni negative, pertanto non sarà bloccato l’utilizzo terapeutico della cannabis e continuerà a essere assicurato ai sensi della normativa vigente”. E’ quanto ha affermato il Ministro della Salute Giulia Grillo, in seguito alla sua richiesta di un parare da parte del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) sull’utilizzo medico della cannabis. “Valuterò con le direzioni tecniche e i soggetti interessati l’opportunità di recepire quanto indicato nel parere dal Css sulla necessità di avviare una sperimentazione clinica a maggior tutela dei malati - aggiunge la Ministra -. I pazienti sanno bene che mi sono impegnata personalmente per aumentare le scorte di cannabis ad uso medico, incrementando le importazioni dall’Olanda e raddoppiando la produzione di cannabis dello Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, e proprio nei prossimi giorni insieme al ministero della Difesa e al Mipaaf finalizzeremo l’accordo per migliorare ancora il processo produttivo e garantire l’approvvigionamento ai malati”.

Roma, 11 luglio 2019 – “Bisogna garantire su tutto il territorio nazionale studi di pediatri di famiglia dotati di personale qualificato e di attrezzature diagnostiche a risposta rapida (o self-help). Chiediamo al Ministero della Salute di mettere in atto azioni per favorire l’acquisto di queste apparecchiature e anche l’assunzione di nuovi collaboratori di studio. Si possono, per esempio, prevedere interventi di decontribuzione e sgravi fiscali ed utilizzare alcuni meccanismi previsti dal reddito di cittadinanza”. E’ questo la richiesta avanzata oggi dal Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Paolo Biasci durante un incontro con il Ministro della Salute Giulia Grillo. “Le cure primarie pediatriche sono ormai in grado di affrontare e risolvere negli studi dei pediatri di famiglia la grande maggioranza delle condizioni cliniche – aggiunge Biasci -. Ciò avviene grazie anche a percorsi assistenziali e diagnostico-terapeutici in collegamento con le strutture di secondo-terzo livello ospedaliere alle quali devono essere riservati solo gli interventi più complessi. Se riusciamo a rendere ancora più efficienti gli studi dei pediatri di famiglia possiamo favorire ulteriormente l’appropriatezza prescrittiva e ridurre le ospedalizzazioni. La pediatria di famiglia rappresenta il primo livello assistenziale, ad accesso diretto, senza liste di attesa, con presenza capillare su tutto il territorio, per ogni esigenza assistenziale ed opera nel rapporto di fiducia con le famiglie. Quest’ultimo è l’elemento di forza irrinunciabile del sistema delle cure primarie e si realizza grazie al rapporto convenzionale. Chiediamo quindi a tutte le istituzioni, anche quelle locali, di tutelare la nostra professione così da poter continuare a permetterci di assistere in modo continuativo milioni di giovanissimi italiani”.

Nell’incontro tra il Ministro Grillo e il Presidente Biasci si è parlato anche del futuro dell’assistenza pediatrica e quindi degli aspetti legati al ricambio generazionale e della disponibilità di giovani specialisti pediatri. “Abbiamo molto apprezzato l’aumento del numero delle borse di studio ed in particolare quelle per la pediatria, che è la seconda per disponibilità di borse rispetto alle altre specialità – sottolinea Biasci -. La FIMP ritiene che sulla programmazione debba essere preso in considerazione anche il forte calo della natalità, che preoccupa molto e per il quale si auspicano interventi legislativi di supporto che siano in grado di produrre un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. È evidente, quindi, che la programmazione dell’assistenza pediatrica debba tener conto di tutti i fattori che incidono sulle future necessità, cioè il numero di pensionamenti, il numero di nuovi giovani pediatri, e il conseguente ridimensionamento delle strutture ospedaliere”.

“La riunione è stata positiva e sembrano esserci i presupposti per guardare ad un futuro in cui il servizio sanitario nazionale garantisca ancora equità, solidarietà ed universalità a bambini e adolescenti – conclude il Presidente FIMP -. Ringraziamo il Ministro Grillo per la disponibilità e l’attenzione che dimostra alle problematiche dell’assistenza in età pediatrica proprio in un momento così importante di programmazione di azioni concrete e necessarie, in vista del Patto per la Salute e della trattativa aperta in SISAC per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale nel quale si stanno delineando le caratteristiche del futuro assetto organizzativo ed assistenziale”.

Giovedì, 11 Luglio 2019 09:33

Estate bella stagione? Non per i bambini asmatici!

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Roma, 11 luglio 2019 – Il caldo estivo può rendere la vita più difficile ai bambini che soffrono di patologie respiratorie. “L’umidità e il calore di questi giorni limita le performance fisiche di tutti – afferma il prof. Renato Cutrera, Past President della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) -. I più penalizzati sono il 5% dei giovanissimi che soffrono di una malattia cronica come l’asma”.

Ecco le sei regole da seguire per un’estate senza problemi:

1. Non dimenticare mai il broncodilatatore, il distanziatore, il misuratore del picco di flusso
2. Non uscire di uscire di casa nelle ore più calde della giornata (dalle 11 di mattina alle 15 di pomeriggio)
3. Bere almeno due litri di acqua al giorno sforzandosi anche se non ne sentite il bisogno
4. Dormire in un locale climatizzato da un deumidificatore
5. Mangiare tanta frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno)
6. Durante i viaggi, gite fuoriporta o scampagnate evitare lunghe escursioni a piedi nei sottoboschi

“L’asma può diventare molto pericoloso se non si cura e quando i bambini sono colpiti dalle forme più gravi il livello di attenzione deve essere maggiore – prosegue il prof. Cutrera -. Naturalmente la famiglia gioca un ruolo chiave. Il monitoraggio costante del paziente pediatrico non può essere limitato al circolo familiare ristretto, ma deve estendersi a tutto il contesto sociale in cui il bambino vive; ogni variazione del respiro, infatti, deve essere segnalato”.