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Covid-19, pediatri di famiglia: “Ecco la nostra fase 2"
Scritto da FIMP NEWSRoma, 23 aprile 2020 – “La Pediatria di Famiglia in questi due mesi di emergenza ha fatto la sua parte. Diremmo una grossa parte nella gestione dell’epidemia e nella tenuta del Sistema Sanitario: abbiamo ridotto la pressione sugli ospedali pediatrici fino all’80%, gestito i pazienti con il triage telefonico, programmato gli accessi negli studi ed evitato il diffondersi del contagio. Ora dobbiamo passare alla Fase 2: avere ampia disponibilità di tamponi e poterli prescrivere direttamente per la diagnosi di Covid-19 e ripartire con una nuova normalità fatta di vaccinazioni, screening, bilanci di salute e assistenza al cronico”. Questo l’appello di Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, alla vigilia del Congresso Nazionale Sindacale FIMP che si terrà in webinar nel prossimo fine settimana.
“Capillarità e prossimità territoriale, unite al rapporto fiduciario e di vicinanza con migliaia di famiglie che incontriamo nei nostri oltre 7000 studi - afferma Biasci – ci consentono di rilevare i casi sospetti, prescrivere l’esecuzione del tampone diagnostico e monitorare la diffusione del virus. Sappiamo quanto questo approccio sia centrale nel contenimento dell’epidemia. Come è centrale la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale, quali e quanti non è secondario”.
“Domani inizia la Settimana mondiale dell’immunizzazione – ricorda Biasci – e lo stesso Istituto Superiore di Sanità sottolinea l’importanza di rispettare il Calendario delle Vaccinazioni anche e soprattutto durante l’epidemia: rischieremmo altrimenti di aggiungere a un fenomeno nuovo, vecchi problemi e di rivedere la comparsa di malattie infettive già evitate o controllate dai vaccini. Prevenire, proteggere e immunizzare (Prevent, Protect, Immunize) sono le tre parole chiave di questa campagna, dedicata proprio alla necessità di continuità dei servizi vaccinali che devono essere garantiti anche durante la pandemia da Covid-19. Potremmo vedere altrimenti fallire il tentativo di tenere sotto controllo l’epidemia di morbillo o osservare il riemergere di patologie come la difterite o la pertosse. Come Pediatri di Famiglia offriamo ancora una volta la nostra disponibilità ad occuparci direttamente delle somministrazioni nei nostri ambulatori, in collaborazione con i Servizi di Prevenzione come peraltro avviene con successo già in alcune Regioni. Speriamo oggi di essere ascoltati e segnaliamo tra l’altro che con questa modalità le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono più facilmente attuabili”.
“Inoltre, in una visione prospettica – dichiara Biasci – sarà fondamentale per affrontare una seconda ondata di Covid-19, la linea che sceglieremo sulla prossima influenza stagionale. I numeri dei necessari approvvigionamenti di dosi per tale campagna vaccinale, si scrivono adesso. Chiediamo che la vaccinazione sia estesa all’età pediatrica, vero serbatoio infettivo ogni anno ed in particolare per la fascia di età dei bambini sani 6 mesi - 6 anni. Dobbiamo immaginare questa soluzione in chiave Covid-19, per ridurre le problematiche legate alla diagnosi differenziale. Sappiamo infatti quanto difficile sia distinguere i sintomi del nuovo Coronavirus da quelli dell’influenza stagionale, specie nel setting extraospedaliero. Tutto questo al netto delle complicanze - talvolta gravi nei più piccoli - dell’influenza stagionale, al contagio degli adulti, alle giornate di lavoro perse da parte dei genitori e alle incredibili pressioni che il Sistema Sanitario dovrà nuovamente sopportare. Per il vaccino contro il Covid-19 dovremo aspettare, ma non dobbiamo perdere un minuto per programmare la profilassi dell’influenza e di tante altre malattie per cui i vaccini esistono”.
“Nel nostro Congresso Nazionale Sindacale, il 46esimo della Federazione Italiana Medici Pediatri – annuncia il Presidente Biasci – affronteremo il futuro della professione in una nuova quotidianità, ridisegnata dall’epidemia di Covid-19. Ci confronteremo in chiave propositiva su quella che abbiamo rilevato essere la principale criticità emersa in questi mesi: una discreta disomogeneità orizzontale con sistemi di cure non sempre allineati e, rispetto invece a un asse verticale, una notevole disparità dei modelli regionali nella gestione dell’epidemia”.
“Abbiamo avuto un ruolo dirimente nella Fase 1 dell’epidemia di Covid-19 – conclude Biasci -. Ci aspettiamo che ad ogni livello istituzionale si sia compresa la necessità di coinvolgere i Pediatri di Famiglia sempre più nella Fase 2, in un’ottica di efficienza del sistema, che se oggi è necessaria, domani sarà vitale”.
Coronavirus: inquinamento potrebbe aumentare il rischio di morte
Scritto da FIMP NEWSRoma, 22 aprile 2020 - L'inquinamento potrebbe aumentare il rischio di morte per coronavirus. La sindrome Covid-19 si manifesterebbe in modo più grave nelle persone esposte ad elevati livelli di smog. È quanto ha sostenuto Maria Neira, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), durante un’intervista alla BBC. Secondo l’esperta i paesi più fortemente inquinati dovrebbero quindi prepararsi per rispondere a questa eventualità. “Stiamo tracciando una mappa delle città più inquinate secondo i dati contenuti nei nostri database - ha affermato Neira -. Vogliamo supportare le autorità dei singoli paesi in regioni quali America Latina, Africa e Asia, cosicché si possano preparare con strategie di risposta adeguate a far fronte al problema epidemico, in connessione con l'inquinamento dell'aria”. Uno studio della Harvard University condotto da Francesca Dominici e in corso di pubblicazione mostra, ad esempio, che un piccolo aumento delle polveri sottili (il particolato fine PM2.5, di diametro pari a un trentesimo di quello di un capello) registrato negli ultimi anni, si associa a un aumento del 15% della mortalità per infezione da Sars-CoV-2. Va nella stessa direzione anche una recente ricerca italiana pubblicata sulla rivista Environmental Pollution e condotta tra Università di Siena e Aarhus in Danimarca rispettivamente da Bruno Frediani e Edoardo Conticini, e da Dario Caro. Lo studio suggerisce, infatti, che anche l'inquinamento potrebbe essere correlato alla elevata mortalità da coronavirus nel Nord Italia (che ammonta a circa il 12% dei contagiati), in particolare in Lombardia ed Emilia Romagna. La mortalità media in Italia per il nuovo coronavirus è di circa il 4,5%, ben più bassa di quella registrata in Lombardia e Emilia Romagna.
Studio: Coronavirus, verso virus stagionale e misure intermittenti fino al 2022
Scritto da FIMP NEWSRoma, 15 aprile 2020 – Il virus pandemico potrebbe diventare stagionale come quello dell’influenza. Il distanziamento sociale può ridurre l’arrivo di pazienti in condizioni critiche in ospedale. Tuttavia la trasmissione di Covid-19 riprenderà una volta che queste misure saranno revocate. Quindi potrebbe essere necessario mantenere il distanziamento sociale in modo intermittente anche nel 2022. E’ quanto suggerisce uno studio appena pubblicato su “Science” dal team di Stephen M. Kissler dell’Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston (USA). La ricerca suggerisce che l’incidenza di Sars-CoV-2 fino al 2025 dipenderà in modo decisivo dalla durata dell’immunità umana, della quale gli scienziati sanno ancora poco. Pertanto, secondo gli autori, sono necessari “urgentemente studi sierologici longitudinali per determinare l’estensione dell’immunità della popolazione, e per capire se questa immunità diminuisce con il tempo e con quale frequenza”. Sempre più spesso le autorità sanitarie ritengono “improbabile” che Sars-CoV-2 imiti il ‘cugino’ Sars-CoV-1 e venga eradicato dopo aver causato una breve pandemia. Piuttosto, la sua trasmissione potrebbe assomigliare a quella dell’influenza pandemica, con una “circolazione stagionale”. Conoscere la probabilità di questo scenario è cruciale per una risposta efficace. In questo studio, utilizzando i dati sulla stagionalità dei coronavirus umani noti e ipotizzando una certa immunità crociata tra Sars-CoV-2 e altri coronavirus, Kissler e i suoi colleghi hanno costruito un modello di interazioni pluriennali. Poi gli scienziati hanno usato questo modello per studiare per quanto tempo le misure di distanziamento sociale devono rimanere in atto per tenere sotto controllo Sars-CoV-2, proiettando la potenziale dinamica di Covid-19 nei prossimi 5 anni. Sulla base delle loro simulazioni, gli scienziati affermano che il fattore chiave che modulerà l’incidenza del virus nei prossimi anni sarà proprio la velocità con cui l’immunità al virus si riduce, aspetto che deve ancora essere determinato.
ISS: “Le vaccinazioni durante la pandemia non devono essere rimandate”
Scritto da FIMP NEWSRoma, 21 aprile 2020 - In occasione della Settimana mondiale dell’immunizzazione dal 24 al 30 aprile l’Istituto Superiore di Sanità ricorda come “è importante mantenere le vaccinazioni anche e soprattutto durante l’epidemia altrimenti rischieremmo di aggiungere a un fenomeno nuovo vecchi problemi causando la riemergenza di malattie infettive precedentemente prevenute o controllate dai vaccini”. Con il tema #VaccinesWork si è aperta ieri la Settimana mondiale dell’immunizzazione organizzata dall’OMS dedicata proprio a tutti coloro che lavorano per garantire l’immunizzazione: familiari, operatori sanitari, personale della sanità pubblica. L’obiettivo di questa edizione, in particolare, è quello di porre l’attenzione sulla continuità dei servizi vaccinali che devono essere garantiti anche durante la pandemia da Covid-19. In alcuni Paesi europei, infatti, esiste il rischio di una riduzione generale delle normali attività vaccinali. “È importante mantenere le vaccinazioni – afferma Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento malattie infettive dell’ISS - anche e soprattutto durante l’epidemia altrimenti rischieremmo di aggiungere a un fenomeno nuovo vecchi problemi causando la riemergenza di malattie infettive precedentemente prevenute o controllate dai vaccini”. “Ad esempio - prosegue Rezza -, potrebbe fallire il tentativo di mettere sotto controllo l’epidemia di morbillo così come l’eradicazione della polio oppure potrebbero riemergere patologie come la difterite o la pertosse. Quest’anno, inoltre, nel periodo consigliato sarà particolarmente importante vaccinarsi contro l’influenza per ridurre le problematiche relative alla diagnosi differenziale così come per quanto riguarda gli anziani e le altre categorie a rischio è importante effettuare la vaccinazione contro lo pneumococco”.
Covid-19, i pediatri di famiglia Fimp: “Nasce il portale che offre le migliori attività da fare in casa con i bambini”
Scritto da FIMP NEWSRoma, 10 aprile 2020 – “Ascoltare una favola, preparare dei biscotti, imparare a cantare, fare attività fisica, visitare un museo, passeggiare nel giardino più bello del mondo. Tutto senza muoversi da casa. Tutto grazie a un unico portale che seleziona, raccoglie e propone il meglio del web per i nostri bambini. Ecco cos’è www.acasaconibambini.com, la sorpresa nell’uovo di Pasqua di FIMP per tutte le famiglie italiane che rispettano l’isolamento con disciplina, ma sappiamo con quanta fatica di grandi e piccini”. Ad annunciare la nascita della piattaforma che guida i genitori tra le offerte della rete destinate ai più piccoli, il Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Paolo Biasci.
“Il nostro rapporto costante e quotidiano con migliaia di famiglie – prosegue Biasci - ci ha portato a rilevare una sofferenza talvolta intensa dei bambini che sono chiusi in casa da settimane, ma anche una profonda difficoltà di tanti adulti, non sempre abituati alla gestione di momenti importanti nella relazione e cruciali per la crescita dei figli, come il gioco e le attività di condivisione e interazione. Questa convivenza forzata imposta dall’epidemia di Covid-19 può essere letta come un’opportunità per migliorare le dinamiche familiari e Internet può rivelarsi una miniera di idee e spunti su come farlo, ma anche un mare in cui perdersi. Peraltro spesso i genitori non hanno modo né tempo di ricercare contenuti di qualità in rete. Da qui nasce il progetto di cercare, raccogliere e segnalare le migliori idee incontrate sul web. Si tratta di numerose iniziative di istituzioni, associazioni, enti, musei, artisti in giro per il mondo, contenuti che non sempre hanno la visibilità che meritano”.
“Con questa operazione – annuncia il Presidente FIMP - abbiamo voluto colmare un vuoto informativo delle famiglie, impreparate a gestire una lunga e forzata convivenza, in ambienti non sempre confortevoli. Pensando al futuro, abbiamo immaginato un progetto e creato uno spazio permanente di consultazione che sopravviverà all’emergenza, continuando ad offrire un luogo di incontro e confronto con i pediatri di famiglia e un portafoglio di soluzioni qualora genitori e figli si trovino, quando l’epidemia di Covid-19 sarà superata, nuovamente costretti insieme in casa, che sia per un temporale o una malattia”.
“Il portale – spiega Biasci – contiene anche una sezione dedicata proprio al Covid-19, nella quale proponiamo le clip di Mia, Mio e Meo, i nostri personaggi animati che spiegano ai bambini come comportarsi per evitare di ammalarsi e contagiare i genitori e i nonni. Inoltre la divisione dei materiali per fasce d’età, con tag dedicate, permette una rapida consultazione delle proposte raccolte. Garantiamo a www.acasaconibambini.com un aggiornamento frequente e abbiamo previsto una sezione che ospiti le foto delle attività svolte dai bambini. Tra le altre cose, mettiamo a disposizione un indirizzo email al quale inviare idee interessanti e segnalazioni”.
“I pediatri di famiglia – conclude il Presidente Biasci - sentono mai come in questo periodo l’importanza di un affiancamento, una presenza costante, rassicurante e solida vicino ai più piccoli che vivono nel nostro Paese e ai loro genitori. FIMP si impegna e continuerà a impegnarsi affinché il diritto alla salute psico-fisica di ciascun bambino sia rispettato nei giorni dell’epidemia e quando usciremo dall’emergenza. Perché le famiglie, pur isolate in questo tempo di Covid-19, non siano mai lasciate sole”.
Coronavirus: un italiano su due ha rinviato cure, esami e visite
Scritto da FIMP NEWSRoma, 9 aprile 2020 - Con l'emergenza coronavirus più di un italiano su due (il 54%) ha dovuto rinunciare, sospendere o posticipare cure e terapie mediche e fisioterapiche, non legate al virus, che stava seguendo o che doveva iniziare prima che esplodesse la pandemia. E' quanto emerge dall'indagine Uecoop/Ixè sugli effetti che l'emergenza ha provocato nell'ultimo mese ai livelli di assistenza. Fra le persone colpite dal blocco delle prestazioni, spiega l'Unione Europea delle cooperative, il 42% ha dovuto rinviare o cancellare visite mediche per altre patologie, mentre la restante parte ha visto slittare esami medici, terapie e cure. “L'emergenza della guerra al coronavirus - si legge nell’indagine Uecoop - ha assorbito la maggior parte delle risorse e del personale medico e infermieristico pubblico e privato mobilitato per reggere il grande fronte del nord Italia e i focolai locali, più o meno estesi, che si sono creati lungo la dorsale appenninica dalle Marche al Lazio, dalla Toscana alla Puglia, dalla Campania alla Calabria fino alla Sicilia”. Per Uecoop, su oltre un milione di addetti del mondo cooperativo, quasi 600mila sono schierati sul fronte dell'emergenza coronavirus, con circa la metà impegnata direttamente nella cura di disabili e anziani, “spesso senza le adeguate protezioni anti contagio utili per proteggere se stessi e le persone da assistere fra cui i 300mila nonni ricoverati nelle oltre 7mila case di riposo italiane”. “La situazione è molto pesante e costringe ormai a lavorare in condizioni estreme - denuncia Uecoop - anche per le difficoltà a recuperare mascherine e indumenti protettivi per il personale delle Rsa”.
Coronavirus: da cibi a essiccatori per mani, ecco nuove 10 fake news
Scritto da FIMP NEWSRoma, 7 aprile 2020 - Dall'infezione che si trasmette attraverso i cibi alla presunta capacità degli essiccatori per le mani di uccidere il coronavirus. Continuamente nuove fake vengono diffuse e altrettante ne vengono smascherate. A ricordarlo è il Ministero della Salute, che pubblica sul sito le 10 bufale individuate, negli ultimi giorni, su social e web. Una riguarda il rischio che ci si possa infettare attraverso i cibi. Fatto non vero, spiegano gli esperti, perché "le malattie respiratorie non si trasmettono con gli alimenti". Questi ultimi, comunque, vanno "manipolati rispettando le buone pratiche igieniche". Altra nuova fake riguarda la presunta capacità degli essiccatori per mani ad aria calda di uccidere il coronavirus, anche se non vi è nessuna prova riguardo. Una delle preoccupazioni di molti proprietari di cani riguarda come pulire le zampe dopo le passeggiate: assolutamente no alla candeggina, mette in guardia il Ministero. L'igiene personale è importante per prevenire questa e altre infezioni, ma non vi sono prove, come sostengono alcuni, che un bagno bollente uccida il Sars-Cov-2 perché la temperatura all'interno del corpo rimane stabile a un calore tollerato dal virus. Alcuni affermano che chi fuma non sia più a rischio di ammalarsi di Covid: ma per gli esperti è falso perché, portando la sigaretta con le mani alla bocca, i fumatori aumentano la possibilità che il virus entri nell'organismo. Ci sono, infine, false notizie di farmaci che prevengono la malattia qualora si sia stati a contatto con un contagiato. Purtroppo, invece, "non esiste ancora nessuna terapia utilizzabile in via preventiva".
Covid-19, pediatri di famiglia: “Ecco le 13 regole per gestire il neonato e il lattante nati da madre positiva”
Scritto da FIMP NEWSEMA: “Vaccino Coronavirus, in un anno le prime sperimentazioni”
Scritto da FIMP NEWSRoma, 30 marzo 2020 – “Il vaccino per il Covid è molto difficile da realizzare. Sono già iniziate le prime somministrazioni su volontari sani. In 10-12 mesi saranno quindi possibili le prime sperimentazioni su popolazioni a rischio”. E’ quanto ha affermato il prof. Guido Rasi, Direttore Esecutivo dell’EMA (Agenzia Europea del Farmaco) nel corso di una diretta streaming. “Tutto ciò che è innovativo deve passare dall’EMA ma al momento mancano nuovi farmaci specifici per il Coronavirus – ha aggiunto Rasi -. Dobbiamo sperimentare quelli già esistenti e adottati per la cura di altre patologie. Ce ne sono una ventina potenzialmente utili e supportati da evidenze scientifiche. Stiamo gestendo la carenza di questi farmaci, dovuta anche a difficoltà logistiche che ne impediscono l’arrivo in Italia. Le novità più importanti e interessanti, nel campo della ricerca, vengono spesso dai giovani pieni di talento ma scarsi di mezzi. Per questo abbiamo attivato per loro un task force di aiuto, mettendo a disposizione circa 500 nostri esperti in grado di attivarsi nel giro di 24/48 ore per valutare i risultati che ci arrivano dalle università o da piccoli centri di ricerca – ha concluso il direttore EMA -. La nostra idea è di prenderli per mano per portarli ai risultati. Per i campioni della ricerca l’importante non è la quantità ma la qualità dei dati”.
Coronavirus: dal Ministero della Salute le raccomandazioni per gli immunodepressi
Scritto da FIMP NEWSRoma, 31 marzo 2020 – Il Ministero della Salute ha emanato delle Raccomandazioni per le persone immunodepresse nell’ambito della situazione di emergenza per i coronavirus. La circolare è stata stilata su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico della Protezione. “Le evidenze scientifiche indicano che i pazienti immunodepressi, come ad esempio le persone con immunodeficienze congenite o secondarie, le persone trapiantate, affette da malattie autoimmuni in trattamento con farmaci ad azione immuno-soppressiva, così come le persone con malattie oncologiche o oncoematologiche, sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la mortalità in caso d’infezione da virus respiratori, tra cui i Coronavirus – si legge sul portale del Ministero -. A tutti questi pazienti viene indicato di evitare la presenza-frequenza in luoghi affollati; indossare la mascherina (di comune uso, quali quelle chirurgiche) fuori dal domicilio, in particolare quando si rendano necessarie visite in ospedale per visite, esami o trattamenti. E ancora: eseguire un’accurata e frequente igiene delle mani; evitare di toccarsi con le mani il viso, gli occhi, il naso e la bocca; evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori o provenienti da aree a rischio. Si raccomanda inoltre di contattare il medico curante non appena compaiono sintomi riconducibili a infezioni delle vie respiratorie (febbre, tosse, rinite); attivare, ogni qualvolta possibile, visite in telemedicina per evitare, salvo necessità cliniche o terapeutiche, gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali”. La circolare poi invita a non sospendere la terapia immunosoppressiva in atto, salvo diversa indicazione del medico curante. Consiglia inoltre di monitorare i livelli sierici d’immunoglobuline e praticare terapia sostitutiva in caso di valori di lgG ridotti rispetto ai range di normalità.
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Covid-19, pediatri di famiglia: “il bambino sintomatico va considerato caso sentinella di possibili contagi intra-familiari”
Scritto da FIMP NEWSCOVID-19, PEDIATRI DI FAMIGLIA: “NON FERMIAMO LE VACCINAZIONI DEI BAMBINI PIU PICCOLI"
Scritto da FIMP NEWSRoma, 1° aprile 2020 – “Le scadenze vaccinali del ciclo primario, comprendente anche i vaccini combinati del secondo anno di vita, vanno rispettate pur, ma diremmo soprattutto, nell’emergenza Covid-19. Possiamo invece rinviare i richiami, per evitare spostamenti della popolazione e limitare gli accessi anche nei nostri studi. Come pediatri di famiglia ci rendiamo disponibili ad alleggerire i centri regionali, ora assorbiti soprattutto dall’esecuzione di tamponi per le diagnosi di Covid-19. Siamo senz’altro in grado di occuparci direttamente della somministrazione dei vaccini ai nostri pazienti”. Così Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, all’indomani della diffusione delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tema di pratica vaccinale in questo periodo di emergenza.
“Abbiamo elaborato una guida rivolta a tutti i pediatri di famiglia italiani, operanti nei loro oltre 7.000 studi, per uniformare le linee di indirizzo a livello nazionale – afferma Biasci -. Proteggere i bambini da malattie che è possibile non contrarre semplicemente grazie a vaccino, ci risparmia costi umani, sociali ed economici. Evitiamo infatti la sofferenza dei più piccoli, le complicanze (talvolta gravi), il contagio degli adulti, le giornate di lavoro perse da parte dei genitori. In un momento di incredibili pressioni sul Servizio Sanitario Nazionale, dobbiamo proteggere i bambini, anche per tutelare tutto il mondo di relazioni sociali che intorno a loro ruota”.
“Insieme alle scadenze del ciclo primario - spiega Giorgio Conforti, Coordinatore Area Vaccini e Vaccinazioni FIMP - riteniamo opportuno mantenere anche la protezione contro le gastroenteriti da Rotavirus, data la possibile presentazione clinica del Covid-19 con manifestazioni gastroenteriche. Limitiamo fortemente così un’interferenza diagnostica e una comorbilità dall’impatto clinico rilevante. Peraltro tale vaccino può essere somministrato con gli altri del ciclo primario e non comporta accessi ulteriori.
Raccomandiamo inoltre la somministrazione del vaccino anti-meningococco B introdotto nei LEA dal 2017, e iniziando dal terzo mese, in considerazione della maggiore incidenza, per numero e gravità dei casi, nei primi 24 mesi di vita. Anche il vaccino anti-meningococco C o il quadrivalente (ACWY) può essere co-somministrato col già raccomandato tetravalente MPRV, completando così la protezione verso gravi patologie invasive”.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità – sottolinea Biasci - indica inoltre come priorità la sicurezza degli accessi e invita a favorire l’implementazione di sedi vaccinali alternative, dove venga garantita la chiamata attiva, la distanza fra utenti, la vaccinazione in concomitanza con bilanci di salute. Come Fimp riteniamo opportuno un coinvolgimento in ambito regionale nella pratica vaccinale della Pediatria di libera scelta. Le raccomandazioni dell’OMS sono infatti più facilmente attuabili presso i nostri ambulatori, come del resto dimostra quanto già sperimentato da anni in alcune Regioni. Queste indicazioni permetteranno anche un minor sforzo in fase post-epidemica per il recupero dei vaccini che si saranno rimandati, non considerando tale pratica opportuna in fase di epidemia da COVID 19”.
“Alla luce dell’emergenza Covid-19 – prosegue Biasci – dobbiamo pensare già alla prossima campagna vaccinale contro l’influenza stagionale, perché questo è il momento in cui si iniziano a calcolare i necessari approvvigionamenti di scorte di dosi. Il nostro appello è affinché si consideri indispensabile attuare in età pediatrica la vaccinazione anti-influenzale universale, a partire dal prossimo autunno. Dobbiamo avere una visione prospettica e immaginare anche la possibile ricomparsa di una nuova ondata di Covid-19, non distinguibile clinicamente, specie nel setting extraospedaliero iniziale”.
“Dobbiamo infatti ricordare – dichiara Biasci – che, come rileva l’Istituto Superiore di Sanità, la frequenza con cui in Italia insorgono casi di influenza, si aggira mediamente intorno al 9% annuo (ma il range va dal 4-15%) della popolazione generale. Nella fascia d’età 0–14 anni, che è quella più colpita, l’incidenza, mediamente, è pari a circa il 26% (12-40%). In alcuni casi possono verificarsi complicanze gravi o la morte nelle persone ad alto rischio, fra le quali compaiono anche i bambini fra i 6 mesi e i 5 anni. L’aggravamento più comune è la sovrapposizione di un’infezione batterica a carico del sistema respiratorio (bronchite che può sfociare in polmonite), dell’apparato cardiovascolare (miocardite), del sistema nervoso e dell’orecchio (otite e sinusite). Secondo le stime dei ricercatori dell’Iss, ogni anno muoiono circa 8mila persone in Italia a causa delle complicanze dell’influenza stagionale (con punte di 12mila decessi in alcune annate)”.
“Pertanto – conclude Biasci - dobbiamo sostenere la fiducia delle famiglie nell'efficacia dell’immunizzazione e nel nostro prezioso e fragile Servizio Sanitario Nazionale, di cui anche le Cure Primarie fanno parte. Per il Covid-19 il vaccino non c’è ancora. Ma per l’influenza stagionale e per numerose altre patologie, sì. Non dimentichiamolo e programmiamo ora per essere pronti domani”.
Coronavirus, pediatri di famiglia: “Finalmente possibile che gli specializzandi facciano sostituzioni anche nei nostri studi medici”
Scritto da FIMP NEWSRoma, 10 marzo 2020 – “Accogliamo con sollievo e gratitudine le misure approntate dal Governo per consentire agli specializzandi in pediatria di assumere incarichi provvisori o di sostituzione di pediatri di famiglia. Ringraziamo il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro della Salute Speranza per aver pensato al potenziamento della rete di assistenza pediatrica e confidiamo che il tema della sostenibilità dell’intero sistema delle cure primarie resti anche quando l’emergenza Coronavirus sarà superata”. Così Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri sul decreto legge in vigore da stamane, che all’art. 4 prevede “Misure urgenti per il reclutamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”. Nel comma 4 si legge inoltre che il periodo di attività, svolto dai medici specializzandi durante lo stato di emergenza è riconosciuto ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione.
“L’assunzione dei medici specializzandi a partire dal 3° anno di formazione specialistica – spiega Biasci – era sinora prevista solo negli ospedali. Lo scenario è cambiato e ora possiamo almeno cercare di garantire i livelli assistenziali, con maggiore equilibrio tra le cure territoriali e quelle ospedaliere. L’inserimento anticipato degli specializzandi per incarichi temporanei e sostituzioni deve essere previsto stabilmente in futuro, con analoghe modalità sia per l’ospedale che per il territorio, sia per i medici di medicina generale (come già avviene), che per i pediatri di libera scelta. Tutto questo anche per evitare squilibri in termini di avvicendamento e ricambio generazionale. Dobbiamo difendere l’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale dal rischio di gravi carenze assistenziali, soprattutto in quelle aree periferiche e disagiate dove rappresentiamo il primo e spesso l’unico riferimento per la salute dei bambini e delle loro famiglie”.
Ricordo infine – conclude Biasci - che anche in questo decreto sull’emergenza nuovo Coronavirus si fa riferimento al ruolo centrale che anche i pediatri di famiglia hanno nel triage telefonico e nella presa in carico di un paziente con sospetta Covid-19. Nonostante le cure primarie continuino a essere sottoposte a un’enorme pressione, segnalo le permanenti difficoltà sul fronte della distribuzione di dispositivi di protezione individuale. Purtroppo manca ancora un’omogeneità regionale e, in alcuni casi, anche intra-regionale. Proteggere un pediatra vuol dire evitare che si ammali, che contagi i propri pazienti e i loro accompagnatori (genitori e/o nonni), che debba curarsi o auto-isolarsi, non potendo più prendersi cura dei bambini. Nessuno può permetterselo”.
Coronavirus, pediatri di famiglia: “ragazzi, restate a casa. Un fumetto e 6 regole: proteggersi è limitare il contagio”
Scritto da FIMP NEWSRoma, 9 marzo 2020 – La socialità dei giovani al tempo del nuovo Coronavirus è tanto vitale per loro quanto cruciale per contenere l’epidemia. Ne sono convinti i pediatri di famiglia della FIMP che lanciano una nuova iniziativa proprio per creare tra i ragazzi consapevolezza sul ruolo che possono avere nel ridurre la diffusione del virus. “Sì ad attività fisica all’aria aperta a distanza di sicurezza, no ad appuntamenti in luoghi chiusi e affollati è il primo punto contenuto nel poster, da oggi disponibile negli studi di oltre 7000 pediatri di cure primarie e sui nostri social” annuncia Paolo Biasci, Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri.“Sappiamo di poter contare sui ragazzi. L’importante è far capire le conseguenze di comportamenti irresponsabili per la propria comunità, i genitori e i nonni. Non dobbiamo allarmarli. Parliamo loro con l’onestà e la chiarezza necessarie e otterremo una collaborazione cruciale per il contenimento dei contagi. Ripuliamo il campo dalla mole di suggestioni che arrivano dal web e focalizziamoli su alcuni semplici norme di comportamento da seguire”. “Si tratta di un fumetto e 6 regole – spiega Mattia Doria, Segretario nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP - per evitare di contrarre e trasmettere il virus, scritte con un linguaggio semplice e sintetico: si va dall’igiene personale alla pulizia dei dispositivi che utilizzano, dal no a strette di mano, baci e abbracci al sì alle tecnologie che permettono di restare in contatto con gli amici”.
“Ribadiamo che i ragazzi sono possibili grandi alleati nel contrastare l’epidemia di Covid-19 – ricorda il Presidente FIMP Biasci – e questa è comunque un’importante opportunità perché imparino regole di igiene utili per evitare il contagio di tutte le malattie a trasmissione aerea che incontreranno nella vita”.
“Abbiamo voluto accompagnare questa campagna con gli hashtag #distantimainsieme #solounitisivince #stiamoacasa perché, nel relativo isolamento cui sono costretti, gli adolescenti trovino un modo per sentirsi vicini in questa battaglia. Usiamo la rete – conclude Biasci – per avere e offrire comunicazioni certificate. Le raccomandazioni per le famiglie, quelle per i bambini e le regole di comportamento da tenere in ambulatorio sono già disponibili su tutti i canali social di FIMP”.