FIMP NEWS

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Roma, 11 luglio 2019 – Il caldo estivo può rendere la vita più difficile ai bambini che soffrono di patologie respiratorie. “L’umidità e il calore di questi giorni limita le performance fisiche di tutti – afferma il prof. Renato Cutrera, Past President della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) -. I più penalizzati sono il 5% dei giovanissimi che soffrono di una malattia cronica come l’asma”.

Ecco le sei regole da seguire per un’estate senza problemi:

1. Non dimenticare mai il broncodilatatore, il distanziatore, il misuratore del picco di flusso
2. Non uscire di uscire di casa nelle ore più calde della giornata (dalle 11 di mattina alle 15 di pomeriggio)
3. Bere almeno due litri di acqua al giorno sforzandosi anche se non ne sentite il bisogno
4. Dormire in un locale climatizzato da un deumidificatore
5. Mangiare tanta frutta e verdura (almeno cinque porzioni al giorno)
6. Durante i viaggi, gite fuoriporta o scampagnate evitare lunghe escursioni a piedi nei sottoboschi

“L’asma può diventare molto pericoloso se non si cura e quando i bambini sono colpiti dalle forme più gravi il livello di attenzione deve essere maggiore – prosegue il prof. Cutrera -. Naturalmente la famiglia gioca un ruolo chiave. Il monitoraggio costante del paziente pediatrico non può essere limitato al circolo familiare ristretto, ma deve estendersi a tutto il contesto sociale in cui il bambino vive; ogni variazione del respiro, infatti, deve essere segnalato”.

Roma, 10 luglio 2019 – Si rinnova la lista dei farmaci essenziali: cinque tra le più innovative terapie per il cancro, tre nuovi antibiotici per le infezioni multiresistenti, e un nuovo anticoagulante orale per prevenire l'ictus. Sono queste solo alcune delle novità introdotte. Il documento pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), contiene un totale di 460 prodotti, ed è accompagnato anche dalla nuova versione della Lista dei test diagnostici essenziali. "Nel mondo più di 150 Paesi usano la Lista dell'OMS per guidare le loro decisioni sui farmaci", dichiara Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'OMS. Per il 2019 sono stati aggiunti alla lista 28 farmaci per adulti e 23 per bambini, mentre per altri 26 già presenti sono stati specificati nuovi usi. In ambito oncologico sono state inserite cinque nuove terapie considerate le migliori in termini di sopravvivenza per melanoma, cancro del polmone, sangue e prostata. Tra le altre aggiunte, medicinali biologici e biosimilari per l'artrite reumatoide e malattie infiammatorie dell'intestino, una nuova formulazione della carbetocina per la prevenzione delle emorragie post-parto, che non richiede refrigerazione. L'aggiornamento della Lista dei test diagnostici essenziali (pubblicata nel 2018 per la prima volta) ha introdotto test anche per malattie infettive e non, oltre a quelli già presenti per Hiv, malaria, tubercolosi ed epatite. Sono stati infatti aggiunti 12 test per rilevare tumori del fegato, coloretto, collo dell'utero, prostata, seno, leucemia e linfoma, e diverse malattie infettive presenti nei paesi a basso e medio reddito, come colera, dengue, zika, e leishmaniosi. Poi un nuovo test per l'influenza per le comunità dove non sono presenti laboratori, esami per il ferro per l'anemia, tiroide e anemia falciforme. Infine un’altra aggiunta importante riguarda una nuova sezione di esami tesa a monitorare le donazioni di sangue, per rendere le trasfusioni più sicure. In totale sono 46 i test generali da usare per le cure di routine, e 69 per malattie specifiche.

Roma, 4 luglio 2019 - Una vera e propria emergenza che interessa tantissimi Paesi dell’Unione Europea: la mancanza dei farmaci. Ma "le cause ancora non sono chiare” chiarisce Luca Li Bassi, direttore generale dell'Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) durante la tavola rotonda dell'Assemblea Pubblica di Farmindustria. Il problema delle carenze, ha spiegato Li Bassi, è stato riaffrontato anche dal cda dell'Agenzia Europea del Farmaco (Ema). "E' una situazione che non si è mai verificata a livello europeo" e "tantissimi Paesi riportano questo problema, da nord a sud da est a ovest. Non solo l'Italia, ma anche Spagna, Portogallo, Francia, Olanda, Norvegia, Austria, Slovenia". "Tutti riconoscono che sta aumentando in modo esponenziale in tutti i paesi e non abbiamo la percezione giusta delle ragioni che portano a questa dinamica". Si è ipotizzato vi fosse all'origine un problema di differenze di prezzo tra paese e l'altro, "ma di sicuro questa non è l'unica causa". Se la carenza fosse da attribuire al costo più basso dei farmaci in Italia, infatti, “dovremmo essere solo noi ad avere il problema. Invece non è così". "Stiamo cercando, a livello europeo, di effettuare un'analisi delle cause. Ci sono - ha concluso il direttore generale AIFA, - dinamiche che dobbiamo comprendere, e stiamo cercando di farlo".

Roma, 2 luglio 2019 – Il mondo della scienza scende in campo per difendere i vaccini. Un gruppo di medici, immunologi e scienziati internazionali, in una lettera pubblicata sul’ Journal of Health Communication’, ha ribadito come “i motori di ricerca e i social media devono fare di più per prevenire la diffusione di informazioni false e inaccurate sulle vaccinazioni infantili e i governi devono sostenere di più i programmi di immunizzazione obbligatori”. Questo gruppo di esperti si è riunito nell”International Working Group on Vaccination and Public Health Solutions’ e ha messo nero su bianco nella Dichiarazione di Salisburgo sulle vaccinazioni (elaborata durante il Salisburgo Global Seminar dello scorso 29 maggio e pubblicata sempre sul ‘Journal of Health Communication’) i pericoli di abbassare ‘le difese’ contro le malattie infettive. Gli scienziati hanno avvertito che gli Usa e 34 paesi nella regione europea dell’Oms, senza indicare quali, “non fanno abbastanza per diffondere l’immunizzazione contro il morbillo. Un serio problema di sanità pubblica in diversi Paesi”. La dichiarazione di Salisburgo sulle vaccinazioni, che impegna i firmatari a combattere il calo dei tasso di immunizzazioni alimentato dai movimenti no-vax, è già stata approvata da più di 60 leader mondiali. E l’International Working Group ha formulato diverse raccomandazioni per combattere il calo globale delle vaccinazioni. “Siamo allarmati dal fatto che l’Organizzazione mondiale della sanità quest’anno abbia dichiarato la diffidenza nei confronti dei vaccini tra i dieci problemi internazionali di salute pubblica, una crisi provocata dall’uomo, pericolosa e del tutto inutile”, ha affermato Scott Ratzan, editore del ‘Journal of Health -. I vaccini hanno evitato milioni di malattie infettive – hanno sottolineato gli scienziati nella lettera – tra la polio, il morbillo, l’epatite B e la meningite, facendo risparmiare fino a 3 milioni di vita ogni anno. Ogni dollaro Usa speso in una immunizzazione infantile ne restituisce fino a 44”

Roma, 1 luglio 2019 – E’ tempo di vacanze, pasti all'aperto e quindi anche di grigliate. Attenzione però, quando si fa un barbecue la cottura della carne può provocare la formazione di sostanze cancerogene. E’ quanto ricorda l'American Institute for Cancer Research, secondo cui con alcuni accorgimenti è possibile ridurre i rischi. "Diverse ricerche hanno mostrato che una dieta ricca di carne rossa e lavorata aumenta il rischio di tumori del colon - spiega Alice Bender, Senior Director of Nutrition Programs dell'istituto - e grigliare carne, sia bianca che rossa, ad alte temperature forma sostanze fortemente cancerogene".
Il primo consiglio degli esperti è grigliare diversi tipi di alimenti, non solo le carni rosse ma anche quelle bianche, il pesce e la verdura. Anche la marinatura, prosegue il decalogo, aiuta a diminuire i rischi. Alternare carne e verdure su uno spiedo, avvertono ancora gli esperti, diminuisce l'area esposta alla fiamma ed è quindi più salutare. Erbe e spezie, sottolinea l'indicazione numero quattro, sono molto utili perchè contengono antiossidanti. Il consiglio numero cinque è limitare l'esposizione al fumo, mentre il numero sei è pulire bene le griglie per eliminare i residui che rimangono attaccati che hanno la più alta concentrazione di cancerogeni. Un altro accorgimento è ridurre il tempo di cottura. Il consiglio numero otto è scegliere carbone di legni duri, che bruciano a temperature più basse. Vanno scelte anche carni più magre, o a cui è stato eliminato il grasso. Infine, bisogna girare spesso la carne, una procedura che riduce i rischi.

Roma, 28 giugno 2019 - Nel 2018, la poverta' assoluta in Italia colpisce 1.260.000 minori (12,6% rispetto all'8,4% degli individui a livello nazionale). L'incidenza varia da un minimo del 10,1% nel Centro fino a un massimo del 15,7% nel Mezzogiorno; rispetto al 2017, si registra una sostanziale stabilita'. Lo rileva l'Istat nel rapporto sulla Poverta' - Anno 2018.

Disaggregando per eta', l'incidenza presenta i valori piu' elevati nelle classi 7-13 anni (13,4%) e 14-17 anni (12,9%) rispetto alle classi 0-3 anni e 4-6 anni (11,5% circa).

Le famiglie con minori in poverta' assoluta sono oltre 725mila, con un'incidenza dell'11,3% (oltre quattro punti piu' alta del 7,0% medio nazionale). La maggiore criticita' per le famiglie con minori emerge non solo in termini di incidenza, ma anche di intensita' della poverta': questa e', infatti, al 20,8% (rispetto al 19,4% del dato nazionale). Le famiglie con minori sono quindi piu' spesso povere, e se povere, lo sono

Roma, 27 giugno 2019 - “Facciamo nostre le parole del Ministro della Salute Giulia Grillo, parole che devono far molto riflettere su quanto sta avvenendo nel nostro Paese rispetto ad una questione, quella dei vaccini, che vede in ballo la salute di moltissimi bambini e non solo”. Dai vertici nazionali della Federazione Italiana dei Medici Pediatri (FIMP) si leva con decisione una voce a sostegno delle proteste avanzate dalla titolare del dicastero della Salute in vista della conferenza stampa dell’associazione free-vax Corvelva, prevista presso la Sala Stampa della Camera. “Spazi istituzionali - afferma Paolo Biasci, Presidente Nazionale FIMP - non dovrebbero mai essere concessi a chi mette in dubbio la scienza e, così facendo, mette a rischio la vita delle persone. I vaccini sono strumenti sicuri al servizio della salute dei cittadini. Un tempo ci si metteva in fila pur di accedere al vaccino, oggi ci sono persone che ne hanno dimenticato il valore e l’efficacia. E’ dovere di tutti, in primis delle Istituzioni, diffondere una cultura di conoscenza fondata sulle evidenze scientifiche”. “La FIMP in rappresentanza della pediatria di famiglia italiana - conclude Biasci - farà di tutto per promuovere e sostenere l'attuazione delle vaccinazioni e la corretta informazione scientifica nell'ambito del rapporto fiduciario che lega la famiglia al pediatra. Solo cittadini correttamente informati saranno cittadini pronti a prendersi cura della propria salute e dei loro figli”.

Roma, 26 giugno 2019 - Sono oltre 605 mila gli operatori che formano il personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Di questi il 66,4% è rappresentato da donne mentre il rimanente 33,6% da uomini. E’ quanto emerge dall'Annuario 2016 del SSN pubblicato recentemente sul sito del Ministero della Salute. La composizione per ruolo è così strutturata: il 71,4% è rappresentato dal ruolo sanitario, il 17,6%, tecnico, il 10,8% amministrativo e il restante 0,2% dal ruolo professionale. Le unità di personale con profilo infermieristico costituiscono il 58,7% del totale del ruolo sanitario, i medici e gli odontoiatri il 23,3% mentre il 17,9% è rappresentato da altre figure professionali sanitarie (dirigente delle professioni sanitarie; personale tecnico-sanitario; personale funzioni riabilitative; personale vigilanza-ispezione). Le strutture censite dall'annuario risultano pari a 1.029 per l’assistenza ospedaliera (52,18% pubblici e il 47,81% privati accreditati), 8.928 per l’assistenza specialistica ambulatoriale, 7.324 per l’assistenza territoriale residenziale, 3.064 per l’assistenza territoriale semiresidenziale, 5.649 per l’altra assistenza territoriale e 1.109 per l’assistenza riabilitativa. Dal documento emerge che il 52% degli ospedali pubblici risulta dotato nel 2016 di un dipartimento di emergenza e oltre la metà del totale degli istituti (65,0%) di un centro di rianimazione. Il pronto soccorso è presente nell’80,6% degli ospedali, mentre il pronto soccorso pediatrico è nel 16,9% dei centri. Dai dati di attività delle strutture con pronto soccorso si evidenzia che nel 2016 ci sono stati circa 3,4 accessi ogni 10 abitanti; di questi pazienti quasi il 14,2% è stato in seguito ricoverato.

Roma, 25 giugno 2019 - “Nel confronto con i principali Paesi Ocse, la spesa sanitaria erogata attraverso il sistema sanitario nazionali si dimostra relativamente moderata”. È quanto ha rilevato la Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti nella relazione che analizza i risultati della gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali, per l’esercizio 2017. Nel documento si evidenzia come “calano i debiti verso i fornitori, anche se gli oneri per interessi per ritardati pagamenti restano elevati. Diminuisce il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, mentre aumentano le disponibilità liquide a fine esercizio, segno di una limitata fluidità nelle procedure di pagamento. Cala il costo del personale anche se con significative differenze a livello territoriale”. Nel 2017 la spesa sanitaria pubblica in Italia è stata pari al 6,6% del Pil, un valore inferiore di circa tre punti percentuali a quella in Germania (9,6%) e Francia (9,5%), di un punto percentuale rispetto al Regno Unito, e di poco superiore a quella di Spagna (6,3%), Portogallo (6,0%) e Repubblica Ceca (5,8%). I dati Ocse relativi all’arco temporale 2000/2017 mostrano, soprattutto a partire dal 2009, la progressiva perdita di peso del comparto sanitario sul Pil rispetto a quello dei maggiori paesi europei: se nel 2000 Francia e Germania spendevano per il servizio sanitario due punti percentuali di Pil in più rispetto all’Italia (rispettivamente 7,5, 7,7 e 5,5%), nel 2017 il divario è cresciuto a sfavore dell’Italia di tre punti percentuali. Anche l’indicatore della spesa pro capite mostra il sottodimensionamento relativo di quella italiana. Nel 2017 la spesa pubblica italiana (espressa in dollari a parità di potere di acquisto) è stata pari a 2.622 USD, ossia inferiore del 35% a quella francese (4.068 USD) e del 45% a quella tedesca (4.869 USD), con un divario che cresce, rispetto a quello dell’anno 2000, rispettivamente di 10 e di 15 punti percentuali.

Roma, 20 giugno 2019 – “La prevenzione degli abusi e delle violenze su bambini e adolescenti deve per forza passare dai professionisti che più di tutti interagiscono regolarmente con i minori. Quindi gli insegnanti e i pediatri di famiglia devono possedere una formazione specifica per saper affrontare questo delicato aspetto della salute dei giovanissimi”. E’ quanto ha dichiarato oggi la Federazione Italia Medici Pediatri (FIMP) durante un’audizione alla Commissione Parlamentare Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza. L’evento rientra nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti portata avanti da Montecitorio e Palazzo Madama. “Quando l’abuso si verifica è già troppo tardi, possiamo medicare una ferita ma la cicatrice resterà per tutta la vita – ha sottolineato alla Commissione il dott. Luigi Nigri, Vice Presidente FIMP -. In Italia manca ancora una vera cultura su un fenomeno che presenta numeri preoccupanti e che risulta in crescita. Bisogna avviare percorsi formativi già a livello universitario nei corsi di laurea per medici e insegnanti. La nostra Federazione è da diversi anni impegnata con varie attività su tutto il territorio nazionale. In particolare abbiamo creato una Rete Nazionale di pediatri sentinella che lavora per dare assistenza non solo ai giovanissimi ma anche agli stessi pediatri di libera scelta. Il progetto ha già dato i primi interessanti risultati e chiediamo alle istituzioni un aiuto per potenziarlo”. L’indagine conoscitiva della Commissione vuole affrontare la questione della diffusione della violenza fra i minori con particolare attenzione alle insidie rappresentate dai nuovi media. “Non c’è dubbio che il web e i social rappresentano un potenziale pericolo per i più giovani – ha aggiunto il dott. Nigri -. La pedo pornografia si sta infatti diffondendo anche grazie alle opportunità offerte dalla Rete. Si tratta però dei casi più eclatanti di abuso sui minori che vengono contrastati grazie al prezioso lavoro delle forze dell’ordine. Come rappresentati dei pediatri di famiglia siamo però altrettanto preoccupati dalle piccole violenze quotidiane che decine di migliaia di bambini e teenager devono affrontare nel nostro Paese. Queste si verificano soprattutto durante i divorzi più traumatici o nei conflitti familiari dove spesso i giovanissimi si trovano sottopressione o vittime delle ripicche degli adulti. E’ solo una delle conseguenze, per il benessere psico-fisico dei minori, della caduta dei valori che sta avvenendo nella nostra società. Servono quindi politiche di protezione, incentivi e sostegno alle famiglie. Anche in questo modo possiamo prevenire gli abusi nei confronti dei più giovani”.