Lunedì, 11 Novembre 2019 11:49

WORKSHOP - PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI (E NON)

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Dal Congresso Scientifico Nazionale FIMP, Paestum 16-19 ottobre 2019

 

WORKSHOP - PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI DOMESTICI (E NON)

Ha coordinato: Francesco Carlomagno

Relatori: Domenico Careddu e Lucia Peccarisi

 

A cura di Francesco Carlomagno, pediatra di famiglia Napoli

PREMESSA

Il confronto è servito per confermare che l’ ambiente domestico, ritenuto per l’ infanzia un luogo sicuro, nasconde insidie e pericoli, e che i genitori vanno istruiti sulla prevenzione e l’ eliminazione del rischio, quando possibile. Nel caso si debba effettuare comunque terapia, l’ intervento ambulatoriale del PdF può risultare decisivo per un numero rilevante di intossicazioni ed avvelenamenti, (utilizzando farmaci in alcuni casi di uso comune nella pratica clinica), nell’ impedire alle sostanze introdotte di essere assorbite, oppure di ritardarne

l’ assorbimento, consentendo di indirizzare in ambiente ospedaliero pazienti con maggiori garanzie di successo terapeutico. Tutto deve avvenire nella prima ora dal contatto con il tossico perché il risultato abbia la massima efficacia (golden hour). E’ così che farmaci come il simeticone, il sucralfato, ed il carbone vegetale attivato diventano fondamentali nelle terapie specifiche del caso.

Possiamo quindi portarci nella pratica clinica tre messaggi terapeutici e preventivi allo stesso tempo, perché in grado di prevenire le sequele con un intervento precoce.

Sucralfato: da utilizzare come primo intervento in caso di ingestione di irritanti intestinali, come le candeggine a ph intermedio (esempio 8-10), o come intervento temporaneo nel caso di ingestione di acidi, prima dell’ invio in PS. Questo intervento contribuisce ad un primo tamponamento gastrico ed al contrario dei bicarbonati non inquina il campo esofago-gastrico in caso di interventi di esofagogastroscopia.

Simeticone: si utilizza nell’ ingestione di schiumogeni, come detersivi per piatti o per panni. in commercio ne esistono due formulazioni, in base oleosa e in base acquosa. L’ effetto è di disgregazione della schiuma che si crea nelle vie digestive e che può dare disturbi intestinali di varia gravità, ma, può passare per inalazione nelle vie aeree e dare gravi problemi respiratori. Utilizzando 20-40 gtt del prodotto in base oleosa (preferibile per la rapidità di azione non dovendo cambiare fase liquida acqua-olio) si disgregano le bolle formatesi nell’ apparato digerente.

Carbone vegetale attivato: si tratta di una resina a bassissimo costo ottenuta trattando ad alte temperature alcuni legni (es. pioppo) che poi viene lavato ed attivato con vapori ed acidi forti. Ne risulta la formazione di una sostanza porosa che agisce come una spugna intrappolando le sostanze tossiche. Esistono in commercio diverse formulazioni, ma il gold standard è la polvere da ricomporre con diluizione in acqua e da somministrare al dosaggio di 0,5-1gr per Kg di peso. E’ utile per impedire o ritardare l’ assorbimento di farmaci o prodotti tossici, tranne l’ alcol etilico o metilico, acido borico, acidi e basi forti, ioni complessi (ferro, litio, cianuro) e derivati del petrolio.

Letto 399 volte Ultima modifica il Lunedì, 11 Novembre 2019 13:53

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