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Giovedì, 14 Maggio 2015 12:05

Le Motivazioni dello Sciopero - 19 maggio

Oggetto: Le ragioni dello Sciopero - 19 maggio 2015.

Cari colleghi/e

 

sono a rendicontarVi le ricadute operative dell’incontro fra le sigle sindacali della Pediatria di Famiglia e della Medicina Generale con il Comitato di Settore (Regioni), i rappresentanti del Ministero della Salute e la SISAC, avvenuto il pomeriggio del 7 maggio e su cui dovreste aver già ricevuto il comunicato stampa attraverso una precedente newsletter. Nel confronto svolto, la posizione tra le parti non è cambiata, anzi si è radicalizzata in negativo. Il nuovo Atto d’Indirizzo, che doveva riprendere la sostanza dell’Accordo firmato il 4 Marzo su parte organizzativa, ruolo giuridico, rapporto fiduciario, finanziamenti, uniformità nazionale ed esplicitare con maggior chiarezza le nostre specificità, rimane invariato nella sua ambiguità e di conseguenza punto di riferimento negativo per la trattativa di rinnovo dell’ACN; con tutti i problemi del caso. Quanto era possibile perseguire nel confronto al tavolo è stato tentato ma la risposta della politica non c’è stata; per cui ora si apre la fase dell’azione e questa richiede il supporto concreto di tutti Voi! Qualcuno potrebbe ancora porsi alcune domande: non si può tentare la mediazione al tavolo SISAC sull’articolato dell’ACN? abbiamo necessità di rinnovare il contratto in tempi brevi? a quali prospettive di miglioramenti economici potremo ambire in una situazione di isorisorse, irrinunciabile dati gli attuali disposti legislativi? In definitiva c’è proprio bisogno di arrivare allo sciopero? Nella complessità della situazione la risposta è semplice: SI senza se e senza ma… se vogliamo salvaguardare il nostro futuro e difendere anche la salute dell’infanzia/adolescenza !

Perché non è in discussione un semplice aggiornamento del rapporto convenzionale, che alla fine potremmo accettare perfino in modesta perdita nel rapporto fra aspetti economici e qualche piccolo ulteriore compito attribuitoci, bensì un maldestro e pericoloso tentativo di rivoluzione, non solo concettuale, della riorganizzazione delle Cure primarie, ispirato alla legge Balduzzi(ex 189/12). Nella manovra che ci vorrebbero imporre con il nuovo ACN primeggiano cinque precisi concetti, per noi non accettabili:

 1. imporre il governo clinico dei nostri atti medici, clinici e burocratici, attraverso ordini di servizio emanati dalla direzione aziendale e sempre meno concertati fra le parti; compatibili in un rapporto di dipendenza ma non in regime di convenzione;

2. finanziare i cambiamenti organizzativi del sistema di cura utilizzando le risorse economiche precedentemente destinate al finanziamento dei nostri fattori produttivi (forme associative, personale di studio, continuità assistenziale per alcune Regioni) e magari contrarre le risorse destinate al self help dei percorsi diagnostici terapeutici, tentando di accollarci anche presunte inappropriatezze prescrittive nel governo clinico dei nostri pazienti;

3. uniformare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia a quello della Medicina Generale senza riconoscere il valore aggiunto della nostra specificità specialistica, i diversi bisogni assistenziali dell’infanzia/adolescenza e il sostegno alle problematiche legate alla genitorialità;

4. passare da un rapporto basato sulla scelta fiduciaria ed individuale a quello di una assistenza fornita attraverso forme di aggregazione strutturata erogata indifferentemente da pediatri diversi per prestazioni routinarie e non limitatamente a quelle urgenti non differibili;

5. mantenere, forse accentuare, la diversità assistenziale fornita dalla varie Regioni aumentando il divario fra quelle in bilancio economico positivo rispetto a quelle in difficoltà pregresse o attuali.

Potete capire che in discussione non c’è solo un rinnovo di ACN ma un cambiamento epocale che mettendo in discussione le basi della legge 833/78 del SSN può portare anche alla revisione della necessità dell’assistenza pediatrica di libera scelta, modello unico in Europa, creando le premesse per un passaggio ad una forma di assistenza pediatrica consultoriale favorita dalla scarsità di pediatri che si verrà a determinare dopo il 2020, se non verranno riprogrammati gli accessi alle scuole di specialità in pediatria. Alla luce di tutto ciò credo non ci sia scelta alla nostra decisione di tenere alto il livello del confronto per ora attraverso la giornata di sciopero del giorno 19 maggio. Giornata, per altro, coincidente con la giornata mondiale di difesa della medicina e pediatria di famiglia indetta dal WONCA, organismo internazionale per la valorizzazione delle Cure primarie. Ma una giornata di sciopero può bastare e soprattutto chi sono i nostri alleati in questa battaglia proclamata anche per la difesa del modello di prevenzione e cura in età pediatrica ? Certamente non sarà sufficiente una giornata di sciopero, ma servirà a richiamare l’attenzione della pubblica opinione sul tema della necessità di mobilitarsi a difesa del Servizio di pediatria territoriale messo in discussione dal riassetto organizzativo basato sulla nuova legge “Balduzzi”. Riorganizzazione che dovrà essere spiegata alle famiglie in pubbliche iniziative e utilizzando colloqui o depliant. Nell’opera di sensibilizzazione della popolazione potremo usufruire anche dell’appoggio della FIMMG che sul tema comune della difesa del rapporto fiduciario e del SSN ha già avviato percorsi di informazione con manifesti/depliant e la campagna “studi aperti” nei giorni festivi. Per parte nostra è prevista una lettera aperta nazionale alla famiglia in cui, oltre a scusarci per il disagio procurato il 19 maggio, spiegheremo le ragioni della protesta e chiederemo ai genitori il sostegno a difesa del principio “a ciascun bambino/adolescente il suo pediatra”. Naturalmente lettera e depliant saranno prodotti dalla dirigenza nazionale, fermo restando l’autonomia di elaborare in proprio del materiale da parte di singole sezioni provinciali e/o regionali, e potranno essere diffusi anche per via telematica usando siti e social network. E’ anche prevista la raccomandazione ai Segretari Provinciali FIMP di organizzare una conferenza stampa/assemblea presso la propria o altra sede istituzionale (es. Ordine dei Medici) con l’invito alla partecipazione degli iscritti FIMP e di una rappresentanza dei genitori il giorno 19 maggio. Da valutare la possibilità di acquistare una pagina di quotidiani locali o nazionali. Analoga iniziativa potrebbe essere svolta a Roma come luogo simbolico e rappresentativo. Tutto questo, e altro ancora, dovrebbe essere fatto e mantenuto vivo nel periodo a seguire il 19 maggio allo scopo soprattutto di creare opinione pubblica intorno al modello italiano di assistenza specialistica pediatrica territoriale basata sul rapporto fiduciario. In tal modo sarà un po’ più facile condurre la trattativa ma soprattutto questa difficoltà nel rinnovo dell’ACN potrà diventare l’occasione di rilancio dell’assistenza pediatrica battendo sul nascere la tendenza strisciante di superare l’attuale modello basato sul rapporto fiduciario incolpando il calo del numero dei pediatri e l’ingovernabilità del sistema. Confido su tutti Voi per dimostrare il contrario!

F.I.M.P. – Federazione Italiana Medici Pediatri

IL PRESIDENTE NAZIONALE

Dott. Giampietro Chiamenti

Mercoledì, 04 Marzo 2015 12:43

Consiglio Nazionale Fimp 2015

Il Consiglio Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri, riunito a Roma in data 30 aprile 2015, 

ascoltata 

la relazione del Presidente Nazionale Dr. Giampietro Chiamenti sullo stato attuale del confronto con la parte pubblica per il rinnovo dell'Accordo Collettivo Nazionale e sulla situazione di criticità determinata dal mancato recepimento dell'Accordo politico firmato il 4 marzo us con il Presidente del Comitato di Settore sanità Dr. Claudio Montaldo, 

preso atto 

del mancato accoglimento di tali istanze nell'Atto di Indirizzo approvato dai Presidenti delle Regioni che non recepisce le specificità dell'attività del Pediatra di Famiglia, compromette la continuità del rapporto fiduciario contestualizzandolo in un nuovo modello organizzativo che sacrifica gli aspetti relazionali con le famiglie e la capillarità dell'attuale assistenza pediatrica e mette a rischio il rapporto libero professionale in regime di convenzione con il SSN; 

del fallimento della ripresa delle trattative a causa della rigidità manifestata dalla SISAC nel non recepire le linee di indirizzo contenute nell'Accordo del 4 marzo; che la proposta contrattuale delineata dal nuovo Atto di Indirizzo non tiene conto della necessità di garantire uniformità ed omogeneità di assistenza pediatrica in tutto il territorio nazionale, affidando alle singole Regioni il compito di finanziare e attuare il nuovo modello organizzativo accentuandone le sperequazioni già esistenti.

della volontà delle Regioni di istituire modalità di finanziamento per le future forme aggregative prevedendo il riassorbimento delle attuali indennità erogate che hanno garantito la qualità dell'assistenza fornita fino ad oggi; 

del tentativo delle Regioni di coinvolgimento patrimoniale dei professionisti in merito ad una presunta inappropriatezza prescrittiva senza alcun riferimento a percorsi condivisi; 

delibera all'unanimità 

la proclamazione dello Sciopero della categoria per il giorno 19 maggio 2015 a sostegno della propria azione sindacale. 

Ribadisce 

che l'intento di tale azione di protesta è quello di difendere il livello di assistenza fin qui erogato dalla Pediatria di Famiglia con una attività professionale di iniziativa costruita negli anni e finalizzata alla cura e soprattutto alla prevenzione come sancito dalla Carta Internazionale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. 

Saranno individuate ulteriori iniziative al fine di sensibilizzare le famiglie sull'importanza e sulla necessità di difendere il diritto alla salute dei loro figli.