Venerdì, 29 Giugno 2018 09:48

OCULISTICA IN ETÀ EVOLUTIVA

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Questa guida nasce da un’equilibrata e consolidata collaborazione, iniziata in Italia negli anni ‘90, che vede Pediatri di Famiglia (PdF) e Oculisti alleati nella campagna di prevenzione delle patologie oculari in età pediatrica. Ci preme sottolineare che, in nessun caso, la famiglia che ha effettuato per tempo e correttamente dal proprio pediatra i bilanci di salute comprendenti gli screening oftalmologici, deve ritenere equivalente questo passaggio clinico rispetto alla visita oculistica completa, comunque fortemente suggerita al compimento del 40esimo mese di vita. In questa sede non possiamo neppure dimenticare che il PdF, in questo settore, non può limitare il suo ruolo a quello di gate keeper del sistema, ma a lui spettano anche, con tutte le responsabilità conseguenti, il rilievo immediato di un’anomalia del riflesso rosso, la detezione precoce dell’ambliopia ed il riconoscimento delle cosiddette “Red Flags” che impongono l’invio urgente del piccolo assistito allo specialista. A noi oculisti invece è affidato il compito di non lasciare disattese le richieste di consulenza del PdF, anche per allarmi inappropriati, perché giustificatissimi: una corretta diagnosi richiede competenze, esperienza e strumenti che solo l’oftalmologo pediatra può avere, ma al PdF è richiesta la consapevolezza che è meglio un falso positivo che grava sull’attività dello specialista, piuttosto che un falso negativo riconosciuto tardivamente che rappresenterebbe un enorme costo umano e socioeconomico. Seppure possa sembrare superfluo, è fondamentale ribadire che queste richieste di consulenza devono avere come riscontro la presenza di personale oculistico debitamente formato nell’ambito dell'oftalmologia pediatrica: non si può assolutamente considerare, difatti, l’occhio di un bambino semplicemente l’occhio di un piccolo adulto. Auspichiamo inoltre che, come per l’inserimento nei LEA del test del Riflesso Rosso, ormai appannaggio delle Neonatologie di tutta Italia, lo screening dell’ambliopia, eseguito dal Pediatra di famiglia, costituisca un lasciapassare necessario per l’accesso alla scuola primaria, sancendone in qualche modo l’obbligatorietà, ed evitando così il tardivo riconoscimento di una condizione trattabile nella larga maggioranza dei casi.

 

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Letto 1583 volte Ultima modifica il Venerdì, 29 Giugno 2018 09:49

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