Martedì, 14 Gennaio 2020 11:45

RECENSIONE DEL MESE

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A cura di Fabrizio Fusco, pediatra di famiglia, Valdagno

 

La vita bugiarda degli adulti

Elena Ferrante

Edizioni e/o, 2019. 19 euro

A cinque anni dall’ultimo capitolo della quadrilogia dell’Amica geniale, è uscito l’attesissimo ultimo romanzo di questa scrittrice amata in tutto il mondo, all’estero allo stesso modo (se non di più) di quanto lo è in Italia. C‘è ancora Napoli e quel momento che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e che Elena Ferrante conferma di saper raccontare così bene.

L’io scrivente è quello di Giovanna, un’adolescente, nata negli anni ’70, alle prese con le menzogne e le ipocrisie della famiglia, appartenente al ceto colto di sinistra di quegli anni. L’esempio eclatante è il padre, Andrea, tipico personaggio di questa classe intellettuale, professore di storia e filosofia molto stimato negli ambienti intellettuali napoletani, di cui scopriamo man mano le ipocrisie, i tradimenti, l’attaccamento al denaro, la grettezza, soprattutto la tenace volontà di cancellare la sua origine sociale nelle classi subalterne.

E Giovanna, ragazzina molto sensibile ed intelligente, vive sulla sua pelle il disfarsi di una educazione laicissima, qualitativamente alta, ma che nei fatti si dimostra inadeguata, man mano che viene risucchiata da una Napoli terribile nelle sue basse pulsioni, quella dei bassifondi della zona industriale, incarnata dalla bruttezza animalesca della zia Vittoria e dalla piccola corte dei miracoli che si trova a frequentare. È qui che Giovanna trae energia vitale per crescere, diventare matura e guardare al “mondo grande e terribile” senza più veli.

Torna in questo romanzo l’amicizia femminile, a cui Elena Ferrante ha dato nella precedente quadrilogia una dignità letteraria mai avuta prima.

Infine, il motore del racconto è una faccia che cambia. I turbamenti della protagonista iniziano quando sente il padre dire alla madre: Giovanna ha fatto la faccia di Vittoria (la zia, tanto disprezzata dal padre, che non aveva mai conosciuto, e che dopo di allora sente la necessità di cercare). Le trasformazioni del viso di Giovanna punteggiano tutto il libro, insieme a molte altre facce esplorate nelle loro emozioni.

Vi consiglio la lettura di questo libro ma soprattutto, se non l’avete già fatto, di tutta la quadrilogia dell’amica geniale: una lettura coinvolgente, a tratti drammatica, ma indimenticabile. E almeno nella parte che parla di adolescenti, irrequiete e turbolente, molto pertinente per il pediatra.

Letto 396 volte Ultima modifica il Giovedì, 16 Gennaio 2020 11:57

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