La varicella, infatti,nell’era pre-vaccino era considerata una malattia quasi universale tra i bambini di età inferiore ai 10 anni, caratterizzata daun significativo tasso di ospedalizzazioni e da oltre 100 decessi all’anno.
Uno studio americano recentemente pubblicato sulla rivista Pediatrics ha sfatato questo timore, evidenziando come dall’introduzione del vaccino si sia assistito a una riduzione di nuovi casi di varicella non solo tra i bambini, ma in tutte le fasce d’età.
In particolare, lo studio condotto dalla Kpnc (Kaiser Pemanente of Northern America), sistema sanitario integrato no-profit, aveva lo scopo di valutare l’andamento della diffusione della malattia tra i bambini e gli adolescenti e l’andamento delle ospedalizzazioni per varicella in tutte le fasce d’età dal momento dell’introduzione del vaccino in poi.
Sono stati intervistati circa 8 mila bambini dai 5 ai 19 anni negli anni 1994 (anno precedente l’introduzione del vaccino), 2000, 2003, 2006 e 2009 e i risultati hanno rilevato che la copertura vaccinale è aumentata raggiungendo quasi il 99% tra i bambini di 5-9 anni e oltre il 50% tra gli adolescenti di 15-19 anni.
Il numero di casi di varicella tra i bambini e gli adolescenti (5-19 anni) si è ridotto del 90-95%, così come si è osservata una riduzione dei casi di varicella tra i bambini e adolescenti non vaccinati, passando dal 18% del 1995 al 5,8% del 2009.
È stata infine osservata una riduzione del 90% circa del numero di ricoveri ospedalieri per varicella in tutte le fasce d’età, inclusa la popolazione adulta.
Nel corso dei 15 anni dalla sua introduzione, quindi, la vaccinazione non ha aumentato i casi di varicella tra la popolazione adulta rispetto all’era pre-vaccino e ha favorito una riduzione di oltre il 90% dei casi della malattia
Fonti
- Baxter R, et al. Impact of vaccination on the epidemiology of varicella: 1995-2009. Pediatrics 2014; 134(1): 24-30.